Sapienza, nuova occupazione dei collettivi

Il collettivo studentesco Sapienza Clandestina ha occupato un nuovo spazio all’interno della cittadella universitaria. Un ex magazzino inutilizzato all’interno del dipartimento di Farmacologia, simbolicamente lo stesso di cui il preside è il neo rettore Eugenio Gaudio, è stato allestito ad aula studio e spazio autogestito.

Dopo lo sgombero di inizio agosto del Lucernario, voluto dall’ormai ex rettore Luigi Frati, gli studenti si sono approriati di quello che definiscono “solo uno dei tanti spazi completamente abbandonati all’incuria, di cui è piena la Sapienza”.

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Sapienza, sfida a due per il rettorato tra Ruocco e Gaudio

C’è aria di resa dei conti alla Sapienza. Quattro dei sei candidati rettore  si sono ritirati dopo la prima tornata elettorale. E ora si profila una corsa a due all’ultimo voto tra Eugenio Gaudio, preside di Medicina e da molti considerato il delfino del rettore uscente Luigi Frati, e l’antagonistaGiancarlo Ruocco, prorettore alla Ricerca e ordinario di Fisica.  E oggi riaprono le urne.

Il macchinoso sistema elettorale dell’ateneo prevede tre tornate di voto, in cui per venire eletti serve la maggioranza assoluta del 50% più 1. Se nessun candidato la raggiunge, si procede a un ballottaggio tra il primo e il secondo. Continua a leggere Sapienza, sfida a due per il rettorato tra Ruocco e Gaudio

La Sapienza al voto sceglie il nuovo Rettore: corsa a sei per il dopo-Frati

Si è conclusa ufficialmente ieri, con l’ultimo appello al voto, la campagna elettorale per l’elezione del rettore della Sapienza. Sei candidati in corsa il 23 settembre, a contendersi la pesante eredità del rettore uscente Luigi Frati e la gestione fino al 2010 di uno degli atenei più grandi d’Europa, con 110 mila studenti, 4 mila docenti e un bilancio di circa 4 miliardi di euro.
Il clima nell’Aula Magna del Rettorato era di una calma quasi surreale, con una platea silenziosa disturbata solo dalla richiesta delle rappresentanze sindacali di leggere un comunicato stampa sulla drammatica situazione del Policlinico Umberto I. Ai piedi del palco, uno schermo con un timer che segnava 10 minuti: il tempo concesso ai sei aspiranti “magnifici” per riassumere i loro programmi e chiedere il voto ad un pubblico di docenti, ricercatori e qualche studente. Solo questo: da regolamento l’incontro conclusivo non prevedeva nè un confronto nè domande.
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