C’era una volta il Macro: ora è soltanto un guscio vuoto

Inghiottito nella voragine degli enti romani rimasti a secco di fondi. Ora il MACRO, museo d’arte contemporanea inaugurato in pompa magna dalla Giunta Alemanno nel 2010, rischia di diventare un enorme e costosissimo guscio vuoto.

Riaperto a dicembre 2010 dopo il restyling affidato all’achistar francese Odile Decq, rimettere a nuovo lo stabile che ospita il Museo è costato circa 27 milioni di euro. Oggi la direzione è unica, ma le sedi sono due: quella principale in via Nizza, nell’ex stabilimento industriale Peroni del quartiere Nomentano, l’altra nel complesso dell’ex Mattatoio di Testaccio.

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“Aperti per voi”: i volontari permettono di visitare i siti archeologici

Claudio lavora, fa il tappezziere e gestisce un negozio. Sabato 22 febbraio, però, ha lasciato la serranda abbassata. Pino invece è pensionato, e sull’Appia Antica passa più giorni in settimana: si occupa anche dell’organizzazione, divide i volontari e li assegna ai vari siti. Tutti e due sono soci del Touring Club Italia, e nel tempo libero tengono aperti siti archeologici che altrimenti rimarrebbero chiusi.

Il progetto, iniziato a Milano nel 2005, si chiama “Aperti per voi”, e nella Capitale è attivo dal dicembre 2012: il 22 febbraio sono stati festeggiati i 2milioni di visitatori, nei siti di tutta Italia.

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